29 marzo 2020 - Emergenza coronavirus

Emergenza coronavirus - lettera del Presidente

Carissimi,

il cristiano è chiamato ad avere sul mondo e sui fatti della storia uno sguardo illuminato e profetico. Se ne abbiamo già ricevuto la grazia, in questi tempi difficili, di prova e, per alcuni, di malattia e di lutto, possiamo vedere la Vita soprannaturale divina farsi presente come forse non mai prima nella nostra vita e nella nostra esperienza. In questo senso, la nube di morte del virus, cupa e cieca per chi non ha fede, è invece luminosa per il cristiano e, nel fermo che ha determinato di ogni attività e della vita sociale, ci fa entrare nel deserto vero di una Quaresima come forse mai prima avevamo potuto sperimentare. Credo che, come Lazzaro risuscitato dai morti ha poi dovuto ancora misurarsi con il mistero della morte, così anche noi non possiamo solo sperare che tutto torni come prima. Non possiamo tornare indietro perché la vita va ineluttabilmente avanti verso la Pasqua e la Parusia. Questo tempo ci aiuta ad entrare nella dimensione e nella prospettiva vera che questo flagello, con l’isolamento, la morte ed il dolore che porta con sé, luminoso ci apre. Abbiamo fiducia in Dio e nella sua Benedetta Madre al cui Cuore Immacolato, con ispirazione credo profetica, ci siamo recentemente consacrati. Per chi vuole, accludo i testi del rito, che possono essere riletti alla luce della esperienza odierna. Maria veglia su di noi, è accanto a noi, se lo vogliamo, se lo desideriamo, se lo chiediamo. Non abbiamo da fare altro che affidarci a Lei, che è nostra madre. Confido che voi e le vostre famiiglie, i vostri cari, stiate tutti bene. Lasciamoci tutti ammaestrare e correggere da Dio che, come per Lazzaro, conduce la storia e ne è Signore, Ricordiamo anche le monache Carmelitane che hanno pregato con noi. A tutti il mio affettuoso saluto e l’augurio di Pace, in Cristo Gesù.

livio podrecca